domenica 24 febbraio 2008

Microsoft sposa l'interoperabilità


Il 21 febbraio Microsoft, nelle persone di Brad Smith (vice presidente), Steve Ballmer (CEO) e Ray Ozzie (capo degli sviluppatori), in una conferenza stampa ha rilasciato importanti dichiarazioni circa il suo futuro impegno per assicurare l'interoperabilità tra i diversi applicativi e i diversi formati. Questa apertura, come dichiarato da Brad Smith, è stata voluta per aderire alle decisioni della Corte Europea di Primo Grado del settembre scorso.
Il testo dell'annuncio, in italiano, è reperibile all'indirizzo http://www.microsoft.com/italy/stampa/comunicati_stampa/feb08/2102_interop.mspx
In risposta a questo annuncio il PLIO (Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org) ha diffuso una lettera aperta, che riporto di seguito:


“Benvenuta, Microsoft.
Oggi, sulla scorta del vostro annuncio, siamo pronti a collaborare con voi per la promozione dei formati aperti, per sostenervi in quello che per voi è sicuramente un percorso nuovo nell'area delle suite per ufficio. Siamo pronti a collaborare, ma saremo anche dei critici severi e inflessibili di fronte a ogni incertezza e a ogni sbandata. L'interoperabilità non ammette trucchi e mezze misure: è una scelta di parte, quella degli utenti.
Noi siamo più possibilisti della Commissione Europea, che ha sottolineato come questo sia il quarto annuncio Microsoft sull'argomento dell'interoperabilità, senza ricadute - fino a oggi - sulla strategia dell'azienda. Riteniamo opportuno sperare che questa volta, per diversi motivi - tra i quali la nostra opposizione costruttiva a una prematura approvazione del formato dei file di Office 2007, che continuerà se non verranno apportate tutte le necessarie modifiche - ci siano più probabilità che in passato perché le parole diventino fatti.
Allo stesso tempo, invitiamo le aziende che, insieme a noi, sostengono il formato ODF - e quelle che fanno parte della comunità OpenOffice.org: Sun, IBM, Novell e Red Flag - a lavorare per una piena interoperabilità, adesso che gli impedimenti tecnici e legali stanno per cadere, per consentire agli utenti di Microsoft Office di parlare in modo trasparente con quelli di OpenOffice.org, e viceversa. Chiediamo che l'industria del software, che non ha sede a Redmond, si impegni insieme a noi per far diventare ODF uno standard più diffuso.
Se questo succederà avranno vinto gli utenti, e insieme a loro il mercato”.


Come leggere questo annuncio di Microsoft? Laooconte, di fronte al cavallo di Troia, per opporsi al suo ingresso in città, pronunciò la famosa frase “timeo Danaos et dona ferentes” (temo i Greci anche quando portano doni), e la storia sappiamo tutti com'è andata a finire.
Anche l'apertura di credito del Plio mi sembra non illimitata, e la Commissione Europea si fida piuttosto poco, sottolineando che altri analoghi annunci, in passato, sono stati disattesi alla prova dei fatti.
L'annuncio. poi, capita a pochi giorni dalla sessione dell'ECMA di Ginevra nella quale si discuterà se accettare o meno il formato OOXML di Microsoft come standard documentale, al pari di ODF, del consorzio OASIS, quindi, a mio parere, è uscito con una tempistica quasi perfetta.
Forse Microsoft si è resa veramente conto che il futuro è nei formati aperti e nell'interoperabilità verso tutti, forse è una mossa strumentale per ottenere il sospirato standard ISO per un formato che ha oltre 6000 pagine di specifiche (quasi dieci volte di più del concorrente ODF, che ha ottenuto il riconoscimento come standard ISO 26300 quasi due anni fa), forse è una mossa per condizionare le comunità e le aziende che promuovono e sostengono il software libero e i formati aperti. Credo che solo il tempo potrà sciogliere questi dubbi.

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